La letteratura migrante: una nuova prospettiva letteraria

 Luisa Emanuele

Università degli Studi Giuglielmo Marconi

Dottorato di ricerca in scienze umanistiche


/estratto/

Guergana Radeva: uno spirito proteiforme

Il romanzo Preghiera di sangue si rivela molto interessante per la commistione di generi letterari e, dunque, per l’intertestualità. Le relazioni che il testo intrattiene con i suoi materiali intrinseci sono di tipo paratestuali e metatestuali, infatti, la scrittura si muove tra noir, romanzo gotico, autobiografia, thriller psicologico, ed è ulteriormente arricchita da elementi religiosi, artistici, astrologici, esoterici e simbolici. A tenere coese tutte queste componenti c’è la vivida fantasia della scrittrice, che costruisce, passo dopo passo, una sorta di puzzle, in cui i pezzi sembrano combaciare, per poi distruggere ogni apparente certezza attraverso la rivelazione di una verità inaspettata ed imprevedibile. La narrazione non si limita a ricomporre razionalmente i motivi del delitto, come in un semplice giallo, ma tende a mettere in evidenza le cause psicologiche che determinano un comportamento.

Guergana Radeva sonda, in maniera chiara e dettagliata, gli abissi dell'animo umano e il groviglio di una mente oscura. L’Apocalisse, il libro più enigmatico e controverso della Bibbia a livello interpretativo, diventa una sorta di movente per l’assassino, che uccide e sacrifica vittime innocenti, in nome di un amore deviato e devastante. Già nel titolo, l’autrice delinea l’ambiguità insita nell’essere umano, in quanto la “Preghiera”, che rimanda al campo religioso e che, nell’immaginario collettivo, attiene alla sfera del Bene, si combina col “sangue”, che riconduce invece al Male. Ciò indica l’assenza di un reale confine tra Bene e Male e, al contrario, prospetta una contaminazione quasi perenne delle due forze.


I testi di Christiana de Caldas Brito, brasiliana, Laila Wadia, indiana, di Betina Prenz, argentina e Guergana Radeva, bulgara, rappresentano, attraverso un linguaggio che diventa espressione dell’animo, il sentimento dell’identità sospesa, e il riscatto culturale e sociale della donna, che nella letteratura italiana ha trovato il proprio spazio vitale. Si è scelto di dare un ampio spazio alle opere per sottolinearne la portata creativa ed innovativa. Infatti gli autori, attraverso l’inserimento di forestierismi, neologismi, dialetti, varianti linguistiche, e l’utilizzo sapiente di metafore, immagini e stilemi retorici che riprendono le forme della lingua madre, conferiscono un carattere polilinguistico al testo, apportando un reale svecchiamento del codice verbale e della scrittura italiana.

Commenti