Preghiera di sangue. Recensione di Tatiana Vanini


 

Citazioni da questo libro:

La lepre è nata per fuggire, il lupo per cacciare.

Ognuno offre in sacrificio ciò che possiede.

Nessuno è al riparo in questo mondo bastardo, nessuno è intoccabile. Immedesimarsi e rendersi conto della fragilità, propria e altrui, è l'unico modo per restare umani.

Si può ritrovare il padre perduto generando un figlio?

Recensione:

Un thriller avvincente, che si muove su vari livelli di suggestione e tensione, per una lettura che è appassionante, ma anche formativa.
Guergana Radeva possiede una scrittura non comune, che unisce alla delicatezza e profondità psicologica, all'amore per i dettagli tipicamente femminile, una forza e una fermezza, una dura anima nera che appartiene più all'universo delle trame maschili.
Attenta, curata, la narrazione si districa con nessi logici tra arte e passi biblici, gli abissi dell'animo umano e il labirinto di una mente contorta.
"Preghiera di sangue" conquista in poche pagine, mettendoci davanti un efferato delitto e iniziando la presentazione dei numerosi personaggi. Questi ultimi sono creati con certosina meticolosità, si affacciano alla conoscenza del lettore pian piano, permettendo così di conoscerli intimamente. I loro caratteri, i vezzi e le indoli diverse rendono facile distinguerli e ricordarli, nessuna fatica in questo, con naturalezza ci facciamo le nostre opinioni, troviamo i più vicini e riconosciamo i difetti e le debolezze perfino in quelli più distanti dal personale sentire.
Ogni figura presente nel libro ha la sua collocazione e la giusta importanza, sono tutti protagonisti a loro modo. Danno supporti fondamentali, riempiono le pagine e spingono la storia con le loro azioni, le conoscenze, perfino i ricordi. Ovviamente alcuni, come il vice ispettore Rivera, assumono un ruolo maggiore, regalano molto più di loro rispetto ad altri, possiedono il carisma dell'eroe buono e complesso in contrapposizione alla figura celata nell'ombra, quell'assassino mistico e tenace che miete impunito la sua messe di morte.
"Preghiera di sangue" immerge le sue radici nel libro più enigmatico, controverso e affascinate della Bibbia: l'Apocalisse. Ricco di riferimenti che sposano diverse interpretazioni, è scritto profetico e l'autrice lo rende tangibile e reale accostandolo a opere d'arte sparse in Italia e nel mondo. Conoscenza profonda che per il lettore diventa meraviglia e sete di sapere, non meno avvincente della pura caccia all'assassino che non può slegarsi da ciò che è il quadro del movente.
Le sorprese incalzano anche perché l'autrice è brava a raccontare scene che mostrano una realtà apparente, per poi rivelare un qualcosa di diverso: niente è come appare in questo romanzo, una vera sfida a chi indaga e a chi si immerge, vorace, tra le pagine.
E' bello e suggestivo scoprire, con l'avanzare dei capitoli, che rappresentano anche un conto alla rovescia verso il prossimo fatto di sangue con le date che si susseguono, l'incastro che esiste tra i ruoli e le figure. Cosa identifica un padre e una madre. Il loro accostamento tra la quotidianità del ruolo genitoriale al misticismo del divino. Influenze importantissime che si riflettono sui figli e lasciano impronte nei loro caratteri. Amore donato, amore preteso, amore deviato, amore devastante: sentito, provato, agito.
"Preghiera di sangue" è un romanzo complesso che si comprende con semplicità. Merito della Radeva, che rende con chiarezza i concetti più ostici, permettendo al lettore di seguire, di stare al passo con chi indaga.
Chi si cela dietro la maschera dell'assassino? Abbiamo un nome ad un certo punto, ma mettere a posto tutti i pezzi non sarà affatto semplice. La caccia si farà serrata in un aumento di tensione che suggella un ritmo totale ben scandito e sostenuto.
"Preghiera di sangue" è un romanzo che non può mancare nella collezione degli estimatori del genere, soprattutto se amate le trame che si avviluppano tra arte, fede e mente.
(Tatiana Vanini)

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