GELO, Antologia poetica, DeComporre Edizioni 2020

http://www.decomporredizioni.it/index.php/collane/poetry?layout=edit&id=167 



POSTFAZIONE

di Sandra Cervone


tutti abbiamo frontiere da superare

divieti

restrizioni

controlli...

e uno per l’altro siamo dei ponti

verso il rifugio dell’anima

che manca sulle mappe ufficiali

eppure è la meta finale

di ogni traversata.


E’ in questi versi la sintesi del viaggio in terra martoriata che l’autrice ha percorso prima di dare vita alla sua raccolta che oggi risuona profetica e veritiera. Allo stesso modo, le immagini/documento dei due fotografi, suoi compagni di viaggio, hanno immortalato quella sconvolgente realtà. Tutti abbiamo frontiere da superare, barriere erette da egoismi che in tanti comunque si avventurano coraggiosamente a superare, spinti dalle più atroci avversità alla dignità e alla consapevolezza di quello che, invece, siamo e dovremmo rimanere: esseri umani. La maturità, la sfida, resta allora quella della solidarietà vera, della reciprocità, il tendersi la mano per essere “ponti”, sostegno, accoglienza. Il “rifugio dell’anima”, necessario alla resilienza e alla sopravvivenza fisica e psichica, dobbiamo costruirlo giorno per giorno con la comprensione e la fratellanza. Si tratta di un “rifugio” non segnalato sulle “mappe ufficiali”, ma che è l’unico vero approdo per non soccombere. Il “cuore” supererà il “gelo”! E quella neve diffusa non è che la metafora dell’indifferenza, della sopraffazione e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo, sempre e dovunque, al di là dell’episodio narrato nella raccolta e ancora in corso sulla rotta balcanica di troppi migranti. Il “gelo” può essere esterno all’essere umano oppure interno, insito, ben celato nei meandri della mente e della personalità, dell’agire politico e sociale che fa capo all’egoismo interessato di chi si serve del prossimo, lo rende schiavo per proprio tornaconto. “Ogni traversata” ha un’unica meta finale: la sopravvivenza dell’anima prima che del corpo, dell’essenza dell’essere “persona”, unica, irripetibile, con un compito preciso e indispensabile da poter realizzare su questa Terra, per sé e per la collettività. Si nasce e si muore tutti, è vero, ma il provocare la dipartita di innocenti con volontaria ferocia è un crimine di indiscutibile colpa. Il riscatto arriva dall’amore che significa farsi ponte e sciogliere il gelo, facendo tornare “credibile” la nostra condizione di “uomini e donne”, umanità dotata di intelligenza, personalità, maturità. Con la raccolta “Gelo” la poetessa Guergana Radeva ha conquistato il primo premio nel concorso letterario “Un ponte di parole”, V edizione 2020, avendo saputo coniugare bene gli intendimenti che spingevano gli organizzatori a dedicare l’iniziativa ai valori della pacifica convivenza tra i popoli. L’arricchimento ai suoi versi, dato dalle foto di Mitar Simikic e Armin Graca,è risultato prezioso. Ai due artisti va il nostro ringraziamento per aver tradotto visivamente il sentire ora addolorato ora sconcertato dell’autrice. Ci sono situazioni che sfiorano l’incredibile, altre che reclamano ribellione, stizza e disappunto, ma tutto si ammanta di speranza e fiducia nelle possibilità di ritrovare il volto umano della storia e della civiltà, donando ascolto e rimotivando il sentire dei singoli e della collettività mondiale.


Dividiamo il mondo

in nostro e loro

ma l’orizzonte è uno solo...







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