Primo Premio Lingua Madre 2011



Motivazione della giuria: Il racconto colpisce per la capacità narrativa, la rielaborazione dell’esperienza di sradicamento e passaggio – di soglie territoriali e interiori – attraverso la memoria.
Sospesa nell’attimo dell’attraversamento di un confine, in uno scarto tra passato e presente, la storia mette in luce le aspettative, i sogni, le paure che si affollano nella mente. Il soggetto della fila, della differenza, dell’attesa, della solitudine in mezzo agli altri è ben descritto e porta nella scena. Così, la notevole padronanza della lingua italiana, insieme a uno stile delicato ma efficace, restituiscono uno spaccato di vita che rapisce il lettore concedendogli il lusso di vivere sensazioni e immagini in prima persona, di sentire il peso importante del proprio passato, la leggerezza e il sapore della libertà di un volo mentre il presente, carico di indifferenza e, probabilmente, di insoddisfazione, si perde scivolando nel nulla.

http://www.concorsolinguamadre.it/?p=3334

Link al racconto vincitore:

http://issuu.com/salonelibro/docs/guergana_radeva

Link all'Antologia

https://www.seb27.it/content/lingua-madre-duemilaundici


«Ho camminato in un solco tracciato per me da generazioni di migranti, ho viaggiato leggera, e strada facendo ho abbandonato pezzi di bagaglio. Ho fatto spazio per questo paese: il mio». Migrazioni, spostamenti, esperienze di confine. A raccontarle tante voci come quella di Jacqueline/Nambena con due infanzie e due anime, prima in Madagascar e poi in Italia. O come quella di Guergana che giunge dalla Bulgaria convinta di «potersi, sconfinando, reinventare». E ancora Elisa, “frutto” di un amore italo-vietnamita, che viaggia alla scoperta della sua “mezza luna”, metafora della terra materna, fino a Generda che con la freschezza dei suoi undici anni mette a confronto due mamme, una italiana e una albanese, così diverse e così uguali. Le donne sfidano luoghi comuni e stereotipi narrando il cambiamento di cui sono protagoniste. Diventano testimoni di un modo diverso di affrontare i temi della migrazione. Un modo che allo scontro contrappone la relazione, che alla strenua difesa dell’identità contrappone il riconoscimento reciproco nell’alterità. Tracce di donne che «si sono fatte sorprendere dal miraggio di una vita migliore. E anziché rimproverarlo di averle ingannate, quel miraggio, l’hanno ringraziato di averle fatte camminare ancora». Ancora una nuova antologia di racconti per la Sesta edizione del Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”.

Commenti