Errante
E tu che ne pensi?
domandi,
stravaccato sul
divano a fiori,
mentre la folla
trabocca
gli imbuti delle
frontiere,
lo schermo piatto,
il salotto di casa...
Sguardi - schegge di
granata,
un filo di vita,
strappata
al sudario sporco
del mondo,
al sudario del mondo
sporco,
annegato nei pozzi
di greggio,
strozzatosi coi
trenta denari.
Come li vedi? -
insisti,
rilanciando la
domanda
come un dado
truccato -
Tu che eri una di
loro...
Non lo ero, lo sono,
e sto ancora errando
nei labirinti del
cuore,
raccogliendo i
cocci:
il respiro dei
Balcani
la banitza di
nonna,
il suono del
kaval
nelle valle delle
rose...
Dopo anni in terra
straniera,
continuo a correre
incontro al passato.
Cosa ne penso di
loro?
Che già non vedono
l'ora...
Di arrivare?
Di poter ritornare!
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