LA VERGINE PUTTANA Amazon Kindle




Titolo originale: Amalgrab ovvero lo specchio delle brame (Ed. cartacea Di Salvo 2007)
Genere: fantasy esoterico
Testo rivisitato.

Copertina e illustrazioni Massimiliano Ruffino


Premio Giuria Narrativa Edita Città di Salò 2009
Finalista ai Premi Letterari Lo sguardo dell'Altro 2006, Popoli in Cammino 2008, Il Delfino 2013


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Turbata dalla propria “diversità non voluta”, Leda Ed Aduac parte sulle orme invertite della madre che non ha mai conosciuto. Un viaggio alla scoperta della famiglia d’origine e della rivelazione del Sé attraverso gli archetipi dell’inconscio.
Su piani cronologici scombinati, riflessi e capovolti si sviluppano le vicende del capostipite Theo De Cauda, di Adel, la vergine puttana, di Luz, appassionata dei colori dell'orgasmo, e di Zoe, prigioniera dell'amore materno, dell'uomo in grado di plasmare le ombre e di Ahva, la bambina eterna...
Storie di morte e amore, di passioni e abbandoni, di fughe e ritorni. Destini che si intrecciano con cadenza circolare, sfidando la presunta linearità del divenire.




“Avido, affondava Theo De Cauda la testa nel cuscino, condannato, annegava fra le lenzuola, le nuances superflue si erano volatilizzate, ma il cuore di sesso persisteva appiccicaticcio come un pesce e conficcato nel suo ventre c’era l’amo di quella fragranza acre, sottile e dissonante, virginea. Si masturbava, Theo De Cauda, addentando il lembo della federa, laddove le mani di lei avevano lasciato un’impronta odorosa, annaspando in quel piacere unico, impastato di candore e trasgressione che non sospettava esistesse, che solo una vergine puttana poteva prodigare.”





Stralci di recensioni

“La tranquilla onnipotenza dell’autrice fa vivere specchi, scacchi, vampiri, piercing vegetali, ragni albini, rubini, sementi rari, numeri, sfere celesti e rumori. Siamo in un rebus, un labirinto, di qua e di là dello specchio, dentro ostriche che inconsapevolmente custodiscono perle... È raro trovare favole moderne e nere così riuscite: come cadere in certe canzoni di De Andrè mentre si guarda un quadro di Bosch, o viceversa.
Stupefacente come Guergana Radeva controlli ogni parola, trovando sempre quella giusta, senza aggrovigliare i cento fili della trama.”
Daniele Barbieri, Liberazione
http://danielebarbieri.wordpress.com/2008/07/08/amalgrab-lo-specchio-nero-delle-brame/

“Nel romanzo di Radeva ho camminato incerto e titubante, guardingo dalle trappole dell’autrice e dei suoi personaggi. Per leggerlo ho spolverato le mie nozioni sulla sessione Aurea, sull’alchimia, sulla cabala, sulla lingua e sulla scrittura. Ed è forse proprio la lingua che ne esce vincente. Una ricchezza linguistica degna di una grande scrittrice, anzi di un grande progetto di scrittura.
E come se non bastasse, Radeva correda le sue pagine con i disegni di Massimiliano Ruffino che ha un tratto fino onirico che infittisce il mistero.”
Rabii El Gamranihttp://collettivoalma.wordpress.com/2012/12/12/di-guergana-radeva-ovvero-di-una-scrittura-vagante-senza-tempo-e-senza-spazio/

“Uscire dal labirinto non è certo facile, non deve esserlo stato nemmeno per Guergana Radeva. Inserirsi in sentieri che tuttora la moralità comune, una volta si sarebbe detto “borghese”, evita come – si direbbe in Sardegna – il corno della forca, non era nemmeno di questi tempi “malfermi e raffermi” una scelta facile. Uscirne con la verginità intatta era anche più difficile. Ma la scrittrice ci riesce perché non può interessarle un dettaglio così “per bene” e così scatena la sua fantasia nella sua scrittura onirico-dark-transilvanica che ha tutti i crismi della onestà intellettuale, così poco up-to-date nei giorni mesti del conformismo.”
Enrico Pili, SolidarietàCome

http://www.scuolafilosofica.com/1954/amalgrab-ovvero-lo-specchio-delle-brame#more-1954


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